| "Li gentili chiamano Dei e Dee quelle Intelligenze (celesti) le quali la volgare gente chiamano Angeli" (Dante Alighieri, Convivio, II, IV, 1-6).
Dante cita inoltre nove Cori Angelici, così come le nove Sephirot della Cabala, la mistica ebraica (nove Sephirot più due: Malkut, il Regno e la Daath che è al tempo stesso "sintesi" e " percorso"). E' tutto sempre collegato...
I nove cori angelici di Dante Paradiso, XXVIII,13-45
"E com'io mi rivolsi e furon tocchi li miei da ciò che pare in quel volume, quandunque nel suo giro ben s'adocchi, un punto vidi che raggiava lume acuto sì, che 'l viso ch'elli affoca chiuder conviensi per lo forte acume: e quale stella par quinci più poca, parrebbe luna, locata con esso come stella con stella si colloca. Forse cotanto quanto pare appresso alo cigner la luce che 'l dipigne, quando 'l vapor che 'l porta più è spesso, distante intorno al punto un cerchio d'igne si girava sì ratto, ch'avria vinto quel moto che più tosto il mondo cigne. E questo era d'un altro circuncinto, e quel dal terzo, e 'l terzo poi dal quarto, dal quinto il quarto, e poi dal sesto il quinto. Sopra seguiva il settimo sì sparto già di larghezza, che 'l messo di Iuno intero a contenerlo sarebbe arto. Così l'ottavo e 'l nono; e ciascheduno più tardo si movea, secondo ch'era in numero distante più da l'uno; e quello avea la fiamma più sincera cui men distava la favilla pura, credo, però che più di lei s'invera. La donna mia, che mi vedea in cura forte sospeso, disse: "Da quel punto depende il cielo e tutta la natura. Mira quel cerchio che più li è congiunto; e sappi che 'l suo muovere è si tosto per l'affocato amore ond'elli è punto".
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