"poichè forte come la morte è l'amore"

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.:etta:.
view post Posted on 5/7/2009, 10:09




“forte come la morte e’ l’amore”
Nella natura troviamo spesso l'unione degli opposti

Nella natura troviamo spesso la presenza simultanea degli opposti

Dal libro: “Albero della Vita”, di Nadav Crivelli in corso di pubblicazione presso l’Editrice Psiche2 di Torino:

“Netzach (Eternità o vittoria, in basso a destra) è la resistenza alle forze disgregative (Hod) che attentano continuamente alla solidità delle conquiste dell’anima. Netzach è la capacità di rimaner saldi nelle prove più difficili, interne ed esterne. Non è facile realizzare i progetti dell’amore (Chesed). Su questa via incontriamo spesso insospettate opposizioni, gelosie, paure, insicurezze, ritardi. Netzach è la resistenza e il coraggio che derivano dal sentirsi sulla via giusta, è il riconoscimento degli intramontabili valori nei quali si crede, e secondo i quali si modellano le proprie azioni. ……..

Cerchiamo di applicare queste considerazioni alla situazione di chi vive un amore molto intenso verso un’altra persona e vuole estenderlo nel tempo. Se l’amore è vero, e non è solo un fenomeno di attrazione sensuale o di autocompiacimento dell’ego non bastano poche ore alla settimana insieme all’amata, ne pochi giorni al mese, neppure pochi anni nella vita. Il vero amore aspira all’eternità, così com’è scritto nel “Cantico dei Cantici” (8, 6):

“ki ‘aza kha mavet ahavà” = ” Poiché forte come la morte è l’amore “

Tra i suoi molteplici significati, questo verso significa che, così come la morte è inesorabile ed inevitabile, anche l’amore aspira ad essere tale. “Inesorabile” nel senso che nulla gli possa resistere, “inevitabile” in quello che nessuno possa scegliere di non amare.

Il segreto sta nel basare il rapporto su dei comuni principi che abbiano in sé abbastanza santità e potenza da superare le tendenze disgregative dell’eccesso di Hod, cioè della componente di insoddisfazione che spinge ad una ulteriore ricerca. È indispensabile che entrambi i partecipanti alla relazione sentano di possedere una visione comune, che contenga in sé la capacità di estendersi al di là del tempo. Sentendosi compartecipi in essa, e avvertendo che gli scopi della relazione non si limitano ai bisogni reciproci o alle convenzioni sociali, la coppia sarà benedetta dalla discesa di una terza forza, il cui compito è quello di “incollare” (DAVAQ) insieme maschile e femminile. Ovviamente, i principi comuni, capaci di evocare la funzione dell’anima chiamata Netzach, dovranno avere una forte componente spirituale, nella loro natura. Ogni altra comunione di intenti è destinata a sfaldarsi prima o poi. Né fa prova l’altissimo numero di divorzi nella società moderna, dove le funzioni della Sefirà Hod, Splendore, sono diventate predominanti (la forte attrazione verso la mondanità,il dinamismo ad ogni costo, il rifiuto dei valori tradizionali, l’insoddisfazione per ciò che si possiede.


ciao
simonetta
 
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