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view post Posted on 5/3/2009, 09:58




GLI OGM COME NON VE LI AVEVANO MAI RACCONTATI

4 GIORNATE A MILANO, BOLOGNA, FIRENZE E ROMA ORGANIZZATE DA ECOR
NATURASÌ, COOP, CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI, COMMISSIONE
INTERNAZIONALE PER IL FUTURO DELL’ALIMENTAZIONE E DELL’AGRICOLTURA,
CON LA COLLABORAZIONE TECNICA DI FEDERBIO E ASSOBIO

Percy e Louise Schmeiser sono una coppia di anziani
agricoltori del Saskatchewan (Canada).
Nel 1998 nei loro campi sono state trovate piante di
canola (la colza da olio canadese) geneticamente modificata
per la resistenza all’erbicida Round Up.
Infastidita dall’evento (da decenni selezionava proprie
varietà di alta qualità e resistenti ai forti venti che spazzano
le prairies canadesi), la coppia si attendeva scuse
e una qualche forma di indennizzo.
Al contrario, si è vista chiedere da Monsanto 120.000
dollari per la violazione del brevetto di cui la casa biotech
è titolare esclusiva.
La causa, con ingenti spese legali per i due plurisettantenni
(con figli e nipotini, del tutto privi del phisique
du role dei contestatori), si è trascinata per anni e si è
conclusa nel 2004 con la loro condanna.
Anche se con una risicata maggioranza di 5 giudici a 4,
la Corte suprema canadese ha infatti sentenziato che
non importava che la violazione di brevetto (o contaminazione,
a seconda dei punti di vista) fosse non
solo non voluta dagli Schmeiser, ma addirittura sgradita,
e che non aveva assolutamente rilievo il modo in cui
fosse accaduta. Il solo fatto che sui loro campi si trovasse
DNA sotto brevetto era
sufficiente a imporre il pagamento
dei diritti di proprietà intellettuale a
favore di Monsanto.
Da allora, la coppia si è impegnata
con passione per la presentazione
della sua esperienza,
ottenendo nel 2007 il Right Livelihood
Award (il premio Nobel alternativo)
conferito al Parlamento
svedese.
“Prima della causa, non avevo
mai conosciuto nemmeno un
rappresentante di Monsanto. In
60 anni, non avevo mai acquistato
le loro sementi e non avevo
mai partecipato a un loro incontro”,
dice Percy, condannato a
essere cliente di Monsanto per
sentenza.
Lo scenario preoccupante che si
prospetta se non sarà messa
mano a una chiara e puntuale
normativa complessiva, vede per
gli agricoltori le cui coltivazioni
venissero accidentalmente contaminate
da pollini OGM il rischio
di vedersi intimare il pagamento
di royalties (per il solo fatto di
“detenere”, anche se del tutto
involontariamente, materiale genetico
brevettato) e dell’impossibilità
di riutilizzare le proprie sementi.
Per i prodotti coltivati in Italia il
problema non si pone. Ma solo
per ora: in un meeting della Fao,
lo scorso gennaio il ministro delle
Politiche agricole alimentari e forestali
Luca Zaia ha infatti dichiarato:
"Personalmente sono totalmente
contrario agli OGM, ma il
governo ancora non si è espresso
sul tema". ..
Aspetti brevettuali a
parte, gli Schmeiser
ritengono impossibile
la coesistenza tra
piante OGM e tradizionali:
“non è possibile
"trattenere" gli
OGM: una volta che
si introduca una
nuova forma di vita
nell'ambiente, non
c'è più modo di
richiamarla indietro.
Non si può trattenere
il vento, né il trasporto
dei semi da
parte di uccelli, api e altri animali. Gli OGM si
diffonderanno ovunque con la stessa facilità con la
quale è avvenuto nelle nostre prairies”.
“Mia moglie ed io abbiamo 77 e 78 anni. Non sappiamo
quanti anni abbiamo ancora a disposizione e come
nonni ci chiediamo che tipo di eredità vogliamo lasciare
ai nostri nipoti. I nostri nonni e i nostri genitori ci hanno
lasciato un'eredità di terra coltivabile. Noi non vogliamo
lasciare un'eredità di terra, aria e acqua sature di
veleni”.



Percy e Louise Schmeiser saranno in Italia dal 26
febbraio al 4 marzo, chiamati da Naturasì, Coop,
Commissione internazionale per il futuro dell’alimentazione
e dell’agricoltura e dalla Cia, Confederazione Italiana
agricoltori.

PARTECIPATE E
FATE PARTECIPARE
LE DATE


26 febbraio ore 18 Milano
Hotel ATA Fiera in Viale Boezio.
Interverranno anche Joseph
Wilhelm (presidente della società
tedesca Rapunzel e promotore
della marcia europea No-OGM),
Fabio Brescacin (amministratore
delegato di Ecor NaturaSì).
27 febbraio ore 20,30 Bologna
Ambasciatori, via Orefici 19.
Interverranno l’assessore regionale
all’agricoltura Tiberio Rabboni,
il preside della facoltà di
Scienze agrarie Andrea Segrè, il
presidente di FederBio Paolo
Carnemolla e il responsabile Innovazione
e valori di Coop Italia
Claudio Mazzini.
2 marzo ore 18 Firenze
Ospedale degli Innocenti, piazza
SS. Annunziata.
Interverranno Ugo Biggeri (Terra
Futura), Maria Grazia Mammuccini,
amministratrice dell’Arsia/
Regione Toscana e Viviano
Venturi, agricoltore custode
toscano.
4 marzo ore 10,30 Roma
Confederazione italiana agricoltori,
Via Mariano Fortuny 20.
Interverranno il presidente nazionale
Cia Antonio Politi, il presidente
nazionale Legambiente
Vittorio Cogliati Dezza e il
presidente di Legacoop agroalimentare
Luciano Sita.
Sarà disponibile il servizio di traduzione
simultanea; la partecipazione
agli incontri è libera.
Info: [email protected]
info@

 
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