il "beato" rosmarino, tratto da un testo di Ferdinando Alaimo

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.:etta:.
view post Posted on 19/6/2008, 16:32




Il “beato” rosmarino

Gli antichi greci chiamavano il rosmarino makaerinthes, parola che deriva da makarites (beato), nome che pare risalire a Zoroastro e al suo culto solare.
In effetti, presso tutte le diverse culture e tradizioni erboristiche questa pianta è associata alle qualità solari della gioia e del coraggio. Alla gioia di vivere la cui sede, come sappiamo è nel cuore.
Senza coraggio, pare suggerirci questo arbusto, non si da’ allegria, gioia, beatitudine.
“quando la paura bussa alla porta” recita un antico proverbio cinese “tu vai ad aprire e on c’è mai nessuno”.
Tutto sta ad alzarsi in piedi ed andare ad aprire la porta,ovviamente; ebbene, il rosmarino, secondo la tradizione è capace di darcene la forza.
Fin dall’antichità infatti si sono attribuite a questa pianta virtù cardiotoniche e chiarificatrici della vista e della memoria. Sono qualità che discendono, con evidenza dalla forte segnatura solare del “ros – marino”,”rugiada di mare” o “rosa di mare”secondo i latini. Il colore azzurro dei suoi fiorellini ci ricorda infatti il mare Mediterraneo sulle cui coste cresce spontaneo.
I latini, per evitarsi anche il disturbo di alzarsi dalla sedia quando la paura bussava alla porta, ce lo piantavano direttamente davanti, nel giardino o nell’orto,come ancora si usa nell’area mediterranea, e usavano incoronarci i Lari, geni tutelari della casa “ i piccoli dei che tu coroni di rosmarino e mirto”(Orazio). Era insomma un buon guardiano della serenità della casa, uno “scacciadiavoli”, una pianta “eroica”, come si usava chiamare le piante spiccatamente aromatiche e balsamiche, capace di fugare paure,depressioni,malattie.
Il potere purificatore e antisettico della pianta veniva infatti utilizzato “pro-fumo”: il rosmarino veniva bruciato negli incensieri per “pro-fumare” e purificare gli ambienti; uso che in Francia si è mantenuto negli ospedali fino al XIX
Secolo.
Nel linguaggio amoroso dei fiori il rosmarino dice “il mio cuore è felice quando ti vedo, e me ne ricorderò, sarò fedele alla memoria di questo sentimento”. Da ciò anche l’antico uso di incoronare con i rametti fioriti di questo arbusto la testa degli sposi, la loro memoria.
Utilizzato dagli antichi egizi anche per la mummificazione, e altrove per le corone funebri, questa pianta è stata contemporaneamente considerata anche simbolo di immortalità,rinascita, sole che risorge,palingenesi e ringiovanimento; da ciò il largo uso che ancora oggi se ne fa in fitocosmesi.
Trattato addirittura come una panacea(“ti guarirà da ogni mali di corpo”,sostiene l’erbario cinquecentesco ritrovato nella biblioteca Marucelliana di Firenze),la fama del rosmarino si è poi ridotta a quella del buon condimento per aromatizzare le carni e i grassi di cui facilita la digestione.
Moltissime delle proprietà terapeutiche cui finora abbiamo accennato sono state più recentemente provate scientificamente. Perfino quelle benefiche sulla memoria e sul tessuto nervoso, di più difficile verificabilità sono state verificate da due studi clinici pubblicati nel 2003 sull’ international journal of neuroscience e dal biological pharmaceutical bullettin.
Se a tutte queste qualità curative aggiungiamo quelle che il nostro rosmarino esercita sull’apparato respiratorio e a livello ormonale le affermazioni del vecchio erbario non appaiono così balzane.
La versatilità medicinale di questa pianta indica che accanto alla prevalente segnatura solare che,come sappiamo, governa la visione esteriore ed interiore nonché l’attività cardiaca, sono presenti altre importanti funzionalità planetarie.
Sono da segnalare in particolare la funzionalità gioviana che governa le attività epatiche, quella mercuriana che influenza polmoni e sistema nervoso e quella plutoniana che agisce sulle gonadi.
Una mente chiara, un cuore saldo, una buona digestione e una sessualità vitale, non è forse questa la ricetta della salute? E una perfetta salute non assomiglia molto alla beatitudine?


Come si usa: mettete in infusione due cucchiai di rosmarino in mezzo litro di acqua bollente per almeno venti minuti. Da bere primo o dopo i pasti.
Se si ha a disposizione la Tintura Madre utilizzare 30 gocce in un po’ d’acqua naturale tre volte al dì.
Del gemmoderivato si prendono 50 gocce per volta, sempre in acqua naturale due volte al dì.
L’olio essenziale va presi nella misura di 2 o 3 gocce (attenzione, non di più) in poca acqua calda o su un po’ di zucchero.
Per un bagno aromatico: 50 grammi in 2 lt di acqua bollente da far bollire piano per 15 minuti e versare poi nell’acqua della vasca.
Sempre per uso esterno con 50 gocce di olio essenziale in 100 ml di olio di mandorle dolci si ottiene un buon olio antireumatico.
L’acqua aromatica di rosmarino è un buon tonico per tutte le pelli soprattutto quelle più impure o senescenti.

Evitare l’uso in gravidanza


http://images.google.it/images?q=rosmarino...m=1&sa=N&tab=wi


ciao
simonetta
 
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