studiamo l'archetipo dei Gemelli, per comprendere la vera natura di una relazione uomo-donna

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.:etta:.
view post Posted on 4/5/2008, 15:16




Estratto da: “anche un granchio può diventare un principe “ di Nadav Crivelli.

A proposito dell’archetipo del segno dei Gemelli.

L’insegnamento più importante dell’archetipo dei Gemelli è che ogni anima possiede una natura polare fi dal momento i cui viene creata, ed è costituita da due metà complementari: maschile e femminile. La Cabalà afferma che a un certo punto della discesa lungo la scala della creazione, queste due metà vengono separate, perdendosi poi di vista, e proseguono singolarmente, quasi dimenticandosi l’una dell’altra. Ma poco prima di nascere nel corpo, il Signore dei Mondi dice a ciascuna anima quale sia il nome della metà mancante. Trovandosi alle prese con la complessa realtà del mondo fisico, così diversa da quella alla quale era abituata, l’anima si dimentica del nome, e spesso anche della presenza della sua seconda metà. Le resta però una profonda nostalgia nel cuore, che le impedisce di dimenticarsene completamente. Se ciò si risveglia, si attiva una serie di fenomeni emotivi e psichici. Col desiderio i ritrovare la sua “gemella” l’animo umano si dinamizza, e scopre il “senso dell’andare”. E incomincia la ricerca, spesso difficile, spesso lunga anche più di una sola vita.
In proposito lo Zohar (Libro dello Splendore) dice:”le anime quando vengono create in alto, vengono create maschio e femmina, ma quando escono in questo mondo si separano. Se si ha del merito, ci si riunisce come in principio. A causa del peccato di Adamo, non tutti gi essere umani meritano di ritrovare la loro giusta “bat zug” (anima gemella)…” Il “merito” necessario per incontrare la persona giusta non viene acquisito facilmente, ma è frutto del dinamismo col quale ci si cerca l’un l’altro, sempre pronti ad evolvere. Nella ricerca trovano espressione i più alti valori emotivi e intellettuali dell’essere umano. Oggi giorno, dovunque, la difficoltà di trovare la giusta compagna o compagno è uno dei motivi di sofferenza più diffusi. Ciò è dovuto in parte al fatto che non si è abbastanza consapevoli della santità di questa ricerca,che costituisce una vera e propria prova iniziatica. Si tende a considerare l’incontro con la persona giusta come una semplice questione sentimentale, senza rendersi conto delle implicazioni profonde. L’incontro con la seconda metà di noi stessi, pur essendo nelle mani di Dio, è qualcosa che va meritato in base alle proprie opere. Ciò che unisce i membri di ogni coppia è la loro gemellanza spirituale, il riconoscersi così come si era nel grembo dell’infinito, prima di scendere in questo mondo. Se, a causa delle innumerevoli vicissitudini di questa vita, ci siamo troppo allontanati dalla nostra vera identità, diventa quasi impossibile incontrare l’anima gemella. Anche avendola sotto gli occhi non la si riconoscerebbe, anche sentendo un’attrazione inequivocabile, gli ostacoli all’unione si rivelerebbero insormontabili. E’ questa la causa principale dei problemi di coppia, delle difficoltà nel trovare la persona giusta.
Per comprendere il livello più altro dei Gemelli bisogna confrontarci con un importante versetto del Cantico dei Cantici. Questo libro è l’opera mirabile del re Salomone, il più profondo conoscitore dei segreti delle relazioni tra uomo e donna che la storia ricordi. Il Cantico dei Cantici va considerato come il manuale-base per chi voglia veramente imparare l’arte dell’amore umano, e come si trasforma poi in amore divino. L’espressione proviene dal versetto 2 del cap.5: “Sorella mia, amata mia, colomba mia, perfetta mia”. Lungi dall’essere semplici espressioni di amore romantico, questi quattro appellativi definiscono una serie di gradini lungo i quali si sviluppa la relazione uomo-donna per arrivare al migliore aspetto possibile. Vediamoli uno per uno incominciando dal basso_

Sorella mia – E’ lo stabilirsi di un’affinità naturale e spontanea, verificabile nella vita quotidiana, a contatto dei particolari più banali e pratici dello stare insieme. E’ la capacità di convivere anche senza una attrazione sessuale, senza un’intensa partecipazione emotiva. E’ un istinto di appartenenza reciproca, che non richiede sforzo cosciente, è un senso di rispetto immediato, è la capacità di comunicare anche di fronte ai problemi più contingenti della vita. Grazie a questo legame la coppia si sente unita anche a distanza. Anche nei momenti di tensione, quando emergono eventuali profonde differenze tra i due, l’appartenenza reciproca non viene mai messa in discussione. Molte coppie trascurano l’importanza di questo primo gradino, che fa da base ai successivi. Senza il suo supporto il legame non potrà mai essere duraturo.

Amata mia – E’ la fase più romantica del rapporto, dalle tonalità emozionali, è il correre insieme sulle onde dei sentimenti inebriandosi l’uno dell’altra. Qui si vive l’amore sensuale,bruciante come il fuoco, pieno di opposti e di contraddizioni. Si tratta di un gradino instabile, dove l’attrazione lascia spesso il posto alla repulsione, dove si cerca continuamente la conferma dell’amore dell’altro. E’ l’immergersi nella privatezza del rapporto, il gioire dei suoi lati più estetici. In questa fase l’appartenenza reciproca non è ancora completa, specie se manca il primo gradino. I tradimenti sono ancora possibili, le gelosie sono all’ordine del giorno, l’amore viene percepito come volubile e instabile, e ciò accentua l’insicurezza della personalità.

Colomba mia – Qui arriviamo ad un’irrevocabile scelta monogamica, alla decisione di appartenersi reciprocamente per tutta la vita. La colomba è simbolo della pace, e qui c’è la rinuncia all’arma della minaccia e del ricatto emotivo per far leva sull’altro, come accadeva ancora nel gradino precedente. Qui i due amanti tornano ad essere innocenti come fanciulli. E’ la docilità dell’amore, vissuto non solo come gioia personale,ma anche come occasione per diffondere frutti dei positività tutt’intorno. Gli uccelli sono simbolo della fertilità e ricchezza spirituale. Qui le anime si sollevano, e incominciano a contemplare il Divino che le sovrasta, grazie al quale si sono ritrovate. L’uno diventa le ali dell’altra,e le due ali sono l’amore e il rispetto reciproco. I fattori primari sono l’intesa intellettuale e la comunicazione di idee. La relazione diventa spirituale nella sua essenza, ma si arricchisce contemporaneamente della capacità riproduttiva, cioè irradiare le proprie conquiste verso gli altri.

Perfetta mia – In ebraico si dice “tamati”, che viene letto “teomati”, con una Alef in più: “gemella mia”. È il livello più alto, frutto della totale identificazione reciproca e della rinuncia della libertà di scelta separata. Il riconoscimento della reciproca gemellanza è completo. L’ego separato e separatore viene annullato del tutto. L’identificazione arriva alla radice dell’essere, e l’unione diventa perfetta e irrevocabile. Dunque per accedere al più elevato livello del segno dei Gemelli, è indispensabile l’aiuto dell’ “anima gemella”. Una volta raggiunto si ottengono i doni delle più alte doti intellettuali, la pienezza della gioia romantica, tenera e spensierata, tipica degli amori di gioventù.



ciao
simonetta :wub:
 
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