il lampone "grato alle Dee", di Ferdinando Alaimo

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.:etta:.
view post Posted on 3/5/2008, 11:09




Rubus idaeus, il nome scientifico di questo arbusto, allude alla sua provenienza mitica: il monte Ida. Un monte sacro per gli antichi Greci, luogo di amori e parti divini.
Nei suoi anfratti la Grande Dea, madre di tutti gli dei, chiamata a volte Rea a volte Cibele, vi partorì Zeus e lì lo nascose ai malevoli sguardi del padre Saturno.
Sullo stesso monte Venere sedusse Anchise, si accoppiò con Mercurio e vi partorì Eros.
Dunque il lampone è sacro alle donne, a Venere, il loro archetipo, il cui fiore emblematico è la rosa; archetipo a sua volta di una grande famiglia di piante: le rosacee appunto di cui fa parte il Rubus idaeus.
A maggio, sotto il cielo del Toro,governato da Venere, il lampone fiorisce per fruttificare poi sotto il cielo del Cancro governato dalla Luna protettrice, secondo l'astrologia, dell'apparato riproduttivo femminile.
Il lampone fa gola: appena si scorge il rosso del suo frutto nelle radure dei boschi montani o submontani deve cresce selvatico, non ci si può trattenere dall'assaggiarne la deliziosa e profumata drupa.
Il lampone gratifica la gola e, in caso di bisogno, la cura con l'infuso delle sue foglie.
La gola, nella melothesia zodiacale, l'associazione dei segni dello zodiaco e le diverse parti del corpo umano, spetta infatti al Toro.
Le altre virtù medicinali del Rubus ideaus si rivolgono prevalentemente all'apparato riproduttivo femminile, come è iscritto nel suo mito.
Da questo punto di vista ne vanno segnalate in particolare le proprietà protettive, corroboranti e ricostituenti del tessuto uterino ed armonizzanti delle funzioni di quest'organo.
Oltre a ciò la vocazione venusiana del lampone consente a questa pianta, come a molte delle sue consorelle rosacee, virtù medicinali volte a preservare la forma, la proporzione armoniosa, la bellezza del corpo di cui la loro dea è simbolo.
Le attività astringenti dei tannini di cui è ricco questo arbusto cespuglioso preservano infatti pelle e mucasa da dermatiti, infiammazioni, ulcerazioni ed emorragie, così come da diarrea, leucorrea o da prolasso uterino.
Infine, a sottolineare ancora una volta le virtù "muliebri e materne" di questa pianta, segnaliamo anche la sua azione positiva in caso di una insufficiente produzione di latte materno o di una insoddisfacente qualità.
La fama di queste proprietà curative, che si devono soprattutto alle foglie e ai giovni getti del lampone, è stata un po' oscurata da quella dei suoi frutti, per i quali è in genere coltivato, da cui si ricavano marmellate, succhi, sciroppi prelibati.
Va comunque ricordato che anche questi, al pari di altri piccoli frutti del bosco come le more, i mirtilli, il ribes, si segnalano non solo per la loro squisitezza ma anche per importanti apporti nutritivi in vitamine e sali minerali.

come si usa:

15 grammi di foglie in mezzo litro di acqua bollente, a riposo per almeno 15 minuti. 3 tazze al dì

in tintura madre : 30 gocce in un po' di acqua naturale 3 volte al dì, lontano dai pasti.

in gemmoderivato: Rubus ideaus MG1DH - 50 gocce in un po' di acqua naturale una o due volte al dì.

per l'uso esterno: gargarismi, sciacqui, compresse, lavaggi , si utilizza un decotto delle foglie al 10%.

controindicazioni: la presenza di una notevole quantità di acido ossalico nel frutto del lampone ne sconsiglia il consumo in casi di gotta ed uricemia.
:D

ciao
simonetta
 
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