| Tra i nativi del Nord America, l'echinacea era ben nota e considerata come pianta alleata e totemica capace di proteggerli da qualsiasi malanno. Chiamata comunemente "radice del serpente"perchè la consideravano custode della vitalità, di cui il serpente è simbolo universale. Ben presto i coloni bianchi impararono dagli indigeni l'uso medicinale della pianta, ribattezzata dei botanici europei "echinacea", dal greco "echinos",cioè "riccio" , per via dell'aspetto globoso e spinoso del ricettacolo.
Il genere echinacea comprende varie specie, e le più interessanti dal punto di vista medicinale sono: l'Angustifolia e la purpurea di cui si utilizza la radice.
Tradizionalmente l'echinacea era usata per curare soprattutto ustioni,ferite,malattie da raffreddamento,per difendersi dal contagio di malattie infettive, mal di gola e mal di denti,contro le punture di insetti e in vari casi di avvelenamento.
L'azione combinata di vari principi attivi la rende principalmente un immunostimolante, capace di rafforzare le difese incrementando la produzione di macrofagi e linfociti, anticorpi specializzati nel proteggere l'organismo da germi patogeni e sostanze tossiche.Quest'azione difensiva è rafforzata dalle proprietà antisettiche, antivirali e batteriostatiche che la rendono utile nella cura delle malattie infettive delle vie respiratorie superiori, delle basse vie urinarie e come preventivo nelle epidemie influenzali. Come uso esterno aggiungiamo le azioni antinfiammatorie, cicatrizzanti,riepitelizzanti e protettive della pelle.
Tutto questo sistema di azioni difensive è capace di corazzare, di "chiudere a riccio" in nostro organismo nei confronti delle aggressioni esterne e di preservarne intatta la vitalità, la memoria della vita, "la radice del serpente".
utilizzo:
se vogliamo utilizzare la radice, per essere veramente efficace occorre metterne almeno 5-6 grammi in mezzo litro di acqua, portare a ebollizione e sobbollire piano per 15 minuti, consumando il preparato nell'arco della giornata lontano dai pasti.
utilizzando una tintura madre, avremo però la sicurezza di assumere una buona concentrazione di principi attivi: 30 gocce in un po' d'acqua naturale 2 o 3 volte al giorno, lontano dai pasti.
per l'uso esterno si può utilizzare la T.M. diluita al 20% in acqua sterile per impacchi (herpes) o diluendone due cucchiai in olio di iperico per dermatosi, eczemi,scottature,pelli screpolate,rughe e smagliature.
precauzioni: evitare un uso prolungato che superi le otto settimane. E' sconsigliato l'uso in presenza di sclerosi multipla,collagenopatie,leucosi,malattie autoimmuni.
ciao simonetta
(erboristeria planetaria di ferdinando alaimo)
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