Il Codice dell'Anima di James Hillman

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Achillea
view post Posted on 13/1/2010, 23:56




Questo l'ho letto un bel po' di tempo fa ma davvero merita tantissimo, vi copio una recensione trovata online:

Il Codice dell'Anima
di James Hillman
Edizoni Adelphi


Da Platone a Hillman vi sono filosofi e psicologi che sostengono e diffondono l'idea dell'unicità e irripetibilità di ogni singolo individuo, invitandoci a trovare la nostra più vera natura.

"Prima della nascita, l'anima di ciascuno di noi sceglie un'immagine o disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi quassù, un daimon, che è unico e tipico nostro. Tuttavia, nel venire al mondo, dimentichiamo tutto questo e crediamo di essere venuti vuoti. È il daimon che ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del disegno prescelto, è lui dunque il portatore del nostro destino".
J. Hillman, Il codice dell'anima

James Hillman, uno dei massimi allievi di Jung, chiama il pensare per immagini "fare anima", dimenticando, però, o fingendo di dimenticare, che il pensare per immagini è originariamente, come notano a ragione Sini e Galimberti, operazione filosofica; il filosofo attua la sua ideazione nell'assenza, e l'assenza dell'oggetto, dice Galimberti, "è il tratto peculiare dell'immagine".
E i filosofi non solo stanno al mondo per rintracciare il senso che collega le cose tra loro anche in loro assenza, ossia facendo riferimento solo alla loro immagine, ma creano, in senso lato, a loro volta, immagini di straordinaria plasticità con cui disegnare la realtà, soprattutto là ove la ragione si arena e urge l'ausilio del mito. Lo riconosce lo stesso Hillman, nel ricordare come Platone nel celebre mito di Er rinvii, tramite suggestive immagini, a concetti quali vocazione, disegno dell'immagine, allineamento della nostra vita sul daimon, cioè quel qualcosa che esiste in ciascuno di noi, che ci rende unici e irripetibili, e che contrassegna i nostri vissuti e i nostri agiti in modo irriducibile.
Insomma, ognuno di noi ha una sua personalità, una sua vocazione, una sua immagine che lo contraddistingue in modo radicale e che, di conseguenza, va ricercata e alimentata senza posa, per rendere davvero autentica la nostra esistenza.
Per dirla con Platone: noi siamo ciò che abbiamo scelto di essere.
In questo senso siamo chiamati a decifrare il codice della nostra anima...In questo senso siamo chiamati a decifrare il codice della nostra anima, affinché possiamo cogliere con nitore il senso compiuto della nostra presenza nel mondo.
Ma ecco, in sintesi, il celebre mito platonico di Er, descritto nel X libro della Repubblica, a suggello della libera scelta con cui ognuno di noi sceglie il proprio destino:
Er, morto in battaglia e risuscitato dopo dodici giorni, racconta agli uomini il destino che li attende dopo la morte, sottolineando come non sarà il dèmone a scegliere le anime, ma le anime a scegliere il dèmone, per cui la responsabilità etica non è del dio, bensì degli stessi uomini che hanno liberamente scelto tra i vari paradigmi o modelli di vita loro proposti nell'aldilà.
Ecco perché il nostro modello di vita è da sempre inscritto nella nostra anima: scegliere la virtù, coltivare la parte migliore di noi stessi o attuare ogni giorno, con coerenza e coraggio, la nostra vocazione dipende, quindi, solo da noi.
Ascoltiamo direttamente Platone: "Non sarà il dèmone a scegliere voi, ma voi il dèmone [...]. La virtù non ha padroni; quanto più ciascuno di voi la onora, tanto più ne avrà; quanto meno la onora, tanto meno ne avrà. La responsabilità, pertanto, è di chi sceglie. Il dio non ne ha colpa".
Questo daimon, che possiamo chiamare anche "genio", componente ineludibile del nostro io, a volte può essere perso di vista, non coltivato, accantonato, ma prima o poi tornerà per possederci totalmente, per definire la nostra immagine, per far emergere quello che chiamiamo il "me".
C'è un punto su cui lo stesso Hillman insiste con passione: se l'uomo si vede solamente come"un impercettibile palleggio tra forze ereditarie e forze sociali", si riduce a statistica, a "mero risultato", a "vittima" di un codice genetico.
In questo senso il Nostro "vuole smascherare la mentalità della vittima, da cui nessuno di noi può liberarsi, finché non riusciremo a vedere in trasparenza i paradigmi teorici che a quella mentalità danno origine e ad accantonarli".
Insomma, sempre secondo Hillman, si tratta di andare oltre il gioco deterministico tra ambiente e genetica e rimetterci sulle tracce del daimon, "di questo compagno segreto", e delle sue modalità di operare nella nostra vita.
(Fabio Gabrielli)
 
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.etta.
view post Posted on 14/1/2010, 19:34




fa già parte della enorme pila di libri che ormai occulta il mio comodino....

ha un'aria interessantissima!

grazie e ciao
simonetta

 
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1 replies since 13/1/2010, 23:56   1750 views
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